Thursday, November 18, 2010

Turn Off White Cotton Duck Bright White

definitely place my comments on the site of the young generation these days: "Who betrayed whom?"

Gli amici benpensanti (si fa per dire!) del PDL ultimamente fanno a gara chi affibbia gli epiteti più infamanti contro noi di Futuro e Libertà per L’Italia. Ci hanno dato dei “traditori”, ci hanno detto che saremmo stati “quattro gatti” e hanno previsto per noi il 2% alle prossime elezioni. Premesso che a differenza degli amici del PDL noi non abbiamo nessuna paura delle basse percentuali, proporrei un ripassino della storia recentissima per far capire come il teorema del tradimento dei “finiani” sia quantomeno avventuroso. All’epoca della sua teorizzazione (ben prima del PreDeLlino), la “grande casa del centrodestra italiano” sarebbe dovuta essere un grande partito in grado di raccogliere quanto di moderato ci fosse a destra in Italia. Un tipo di impostazione del genere – è evidente – avrebbe necessitato di una struttura plurale, snella sì, ma costantemente aperta al dialogo interno per trovare sempre una sintesi politica. Il PDL invece, è risultato un partito totalitario di stampo nord-coreano, dove qualunque cosa esce dal vertice trova il modo di diventare verità assoluta, anche se apertamente in contrasto con dichiarazioni o iniziative precedenti e dove il capo è venerato come un santo. A questo si deve aggiunge che i transformed values \u200b\u200binto political action are borrowed from the Northern League, regarded as a bit 'all over Europe a xenophobic party. When Fini intervened to break the toy Berlusconi, in the famous national leadership, there was an episode of less flashy' now epic "you do I hunt?", however, extremely significant: assert when La Russa, spurred by Fini, confirmed by the gaze that Berlusconi was saying, or that the Northern League was the bearer of the values \u200b\u200bthat were the National Alliance. The same Northern League, not wanting to believe that it is composed only of pranksters, is a party, as well as xenophobic and secessionist euro-skeptic (just a minute to listen di Borghezio o Salvini per rendersene conto). Ora, la domanda sorge spontanea: La Russa si ricorda le manifestazioni per l’unità d’Italia a metà anni ’90 e la nostra Festa dell’Europa ? Probabilmente sì, ma come un ricordo scomodo. Cari amici del PDL, se il nostro “tradimento” è l’abbandono della xenofobia di stampo leghista e una nuova concezione dell’italiano (e quindi del patriota!), ben venga. Ma, tradimento per tradimento, i veri traditori sono quelli  che ci hanno fatto credere che il PDL sarebbe stato un partito di Destra Moderna, un partito  all’europea anziché una versione italiana dell’Edinaja Rossija di Putin.

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